iii.iv. La pertinenza
Gli Scientologist affermano che la loro fede è pertinente alla realtà. Uno di essi parla dell’essere in armonia con la realtà, ammettendo allo stesso tempo di essere stato lui stesso a crearla e che questa gli è diventata naturale. Ad esempio, per uno di essi, l’etica di Scientology è adatta a capire i malintesi con gli altri e a porvi rimedio. Una fedele ha affermato di aver trovato un soddisfacente metodo di riforma sociale. Prima di praticare Scientology era stata una socialista militante. Pensa di aver trovato nella tecnologia di Scientology gli strumenti che le permettono di “riformare completamente la società”.
iii.v. Il significato della vita
I fedeli affermano di aver trovato il senso della loro vita. Uno di essi si descrive come un marinaio che viene trascinato dalla corrente dell’oceano, sotto un cielo tempestoso, senza bussola né riferimenti, quando a un certo punto trova una mappa e tutti gli strumenti di navigazione di cui aveva bisogno. Gli Scientologist pensano di aver trovato il significato della vita e la direzione da prendere. Uno di essi, che ha interrotto gli studi di medicina, confessa che non riusciva a capire il senso dei suoi sforzi, in quanto la vita agiata e borghese che si stava costruendo gli appariva inconsistente rispetto a un senso dell’esistenza che sentiva e che egli crede di aver trovato ora in Scientology.